Omitech a sostegno della battaglia al covid-19

L’8 marzo 2020, in Italia, è cambiato il modo di vivere. In un attimo, abitudini e comportamenti quotidiani e ordinari sono diventati pericolosi e da evitare. Per salvaguardare la salute di tutti e per sconfiggere il Coronavirus, abbiamo limitato gli spostamenti, attivato regimi di lavoro agile (smart working), cancellato ogni impegno sociale. Con orgoglio, abbiamo fatto nostro il mantra #iorestoacasa e dobbiamo continuare a rispettarlo, con sacrificio. Ma le difficoltà sostenute in queste settimane non sono certamente nulla rispetto alle battaglie che si combattono ogni giorno negli ospedali di tutta Italia e del mondo.

Nella lotta che coinvolge tutti contro il COVID-19, Omitech ha scelto di scendere in campo per dare supporto alla battaglia sanitaria che si sta combattendo.

Il nostro team dedicato alla roboticaha sviluppato negli ultimi anni Vivaldi, un’intelligenza artificiale impiegata per controllare e adattare il comportamento dei robot in base alle funzioni, alle interazioni e all’ambiente di utilizzo.

Con incredibile velocità il nostro team di sviluppo ha realizzato le componenti applicative che consentono a Vivaldi di lavorare con Sanbot Elf nelle corsie ospedaliere. Sei esemplari sono stati installati a Varese, presso l’Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi della ASST Sette Laghi, con la missione di aiutare il personale sanitario nell’assistenza a dodici pazienti affetti da Coronavirus.

I robot all’interno delle stanze, grazie ad una telecamera, permettono a medici e infermieri il monitoraggio a distanza dei parametri (quali ad esempio la frequenza cardiaca, la frequenza respiratoria e la pressione arteriosa); inoltre, grazie alle componenti audio integrate, il personale può interagire con il paziente, il quale può rispondere, se privo di casco di ventilazione assistita.

Il professor Francesco Dentali, direttore del reparto di medicina ad alta intensità dell’Ospedale di Circolo di Varese, spiega come questi robot non eliminino il contatto umano con i pazienti, ma permettano di ridurre gli accessi alle stanze, “facendoci risparmiare il tempo della vestizione e svestizione, che ha un impatto notevole sulla nostra attività: a migliorare sarà anche la qualità del tempo che dedicheremo ai pazienti”. (fonte: La Repubblica)

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